Il giudice spagnolo ordina a Dani Alves di rimanere in carcere in attesa di giudizio

Al nazionale brasiliano Dani Alves è stata negata la libertà su cauzione e rimarrà in prigione mentre continuano le indagini su una presunta violenza sessuale, ha stabilito martedì un tribunale spagnolo.

Il 30 gennaio il team legale di Alves aveva presentato ricorso affinché l’ex giocatore del Barcellona fosse rilasciato dalla custodia cautelare dopo essere stato incarcerato in custodia cautelare il 20 gennaio.
Tuttavia, il giudice del caso ha ritenuto che Alves sia un potenziale rischio di fuga a causa dei suoi mezzi finanziari e del fatto che ha la nazionalità brasiliana: il Brasile non ha accordi di estradizione con la Spagna.

Alves, 39 anni, è accusato di aver aggredito sessualmente una donna in una discoteca di Barcellona il 30 dicembre.

L’indagine iniziale è stata avviata all’inizio di gennaio, ma è stato solo quando il giudice ha ascoltato le dichiarazioni di Alves e della giovane donna il 20 gennaio che è stato trattenuto.

Nel motivare la sua decisione, il giudice ha tenuto conto degli accertamenti biologici effettuati sulla presunta vittima, delle telecamere di sorveglianza della discoteca nonché delle dichiarazioni contraddittorie rilasciate da Alves.

Alves, che ha negato ogni addebito, era tornato in Spagna dal Messico, dove giocava per Pumas UNAM, anche se da allora hanno rescisso il suo contratto con il club.

Le indagini proseguono e non è stata fissata una data per il processo.

Alves, che ha giocato anche per Siviglia, Juventus e Paris Saint-Germain in Europa, è stato una parte fondamentale degli anni d’oro del Barca, giocando sulla fascia destra della squadra con Lionel Messi tra il 2008 e il 2016.

Ha vinto tre volte la Champions League con il club catalano, al quale è tornato brevemente la scorsa stagione prima di giocare ai Mondiali con il Brasile in Qatar.

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